Villa romana di Calpurnio

A circa 3 km, lungo la strada per gli Altipiani di Arcinazzo, si trova un sentiero che arriva alla Valle dei Cardi (Porretta) e alle rovine di quella che era la Villa di Calpurnio, un Liberto Romano, che risale alla prima metà del II secolo DC. La villa è stata scoperta nel 1890 ed occupa una superficie di 1200 mq e con sette ambienti. Uno di questi è probabilmente un edificio termale con pavimenti di mosaico a tasselli bianchi e neri.Durante gli scavi è stata ritrovata una Epigrafe “La Dedica alle Nymphae Hospites di Guarcino”. Forse questo è il luogo raccontato da Lucius Junius Moderatus Columella, un autore latino coetaneo di Seneca, nel suo libro “De Re Rustica” dove decanta le acque di Guarcino e racconta che qui venivano a sostare le legioni romane per curarsi le ferite delle campagne in Oriente. «Est in Guarceno Campaniae fluens aqua montibus oriunda, salubritati corporis accomodatissima» (si trova in Guarcino di Campania un’acqua che sgorga dai vicini monti, indicatissima per il benessere del corpo).

Negli anni ’90 fu eseguito un corposo restauro degli ambienti più visibili riportando il nome dell’antica villa nella curiosità collettiva. Con il benestare della Soprintendenza e del Comune di Guarcino, l’Associazione Naturalis Historia ha avuto nel 2017 il permesso di attuare un piano di recupero totale, di valorizzazione e tutela di questo grande e ancora misterioso gioiello dell’antica Varcenum.

Abbiamo il piacere di comunicarvi che il progetto di recupero della Villa romana di Calpurnio è stato promosso dal Ministero e delle attività culturali e del turismo ottenendo il marchio dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 con l’iniziativa: “Promozione e diffusione della cultura rurale e storico-archeologica del territorio”.